“Il caffè di qualità ha ancora molta strada da fare. I consumatori non sono interessati a questo prodotto, che vedono semplicemente come un rituale quotidiano, per il quale sono disposti a spendere pochi soldi”. Questa, insieme all’esigenza di raccogliere e riportare notizie ed informazioni utili sulle caffetterie specialty ed in generale il caffè di qualità, la motivazione che ha spinto Scott Bentley ad intraprendere l’avventura Caffeine. Si tratta di un periodico bimestrale, con sede a Londra, che punta ad esaltare il settore dello specialty coffee ed in generale del caffè di qualità, fornendo al lettore consigli ed indicazioni sulle migliori caffetterie, le migliori torrefazioni, i caffè più particolari e le ultime innovazioni tecnologiche del settore. Una rivista indipendente che si prefigge di contrastare la logorante crisi dell’editoria tradizionale puntando ancora sul cartaceo, ponendosi come riferimento per tutti coloro che iniziano ad approcciarsi al mondo del caffè di qualità o per i consumatori più avveduti che intendono approfondirne la cultura. Secondo Bentley, infatti, il pubblico dovrebbe cominciare a considerare il caffè “come un prodotto gourmet al pari di altri, e solo allora potremo pensare a un cambiamento di prezzo”. Perché, a detta del fondatore della rivista, la qualità di questa bevanda è ancora “un argomento lontano dall’esperienza dei consumatori, che raramente sono interessati al tema”.
Non sembra essere un caso, infatti, che la rivista abbia riscosso successo proprio in Inghilterra: Londra, in particolar modo, è terreno fertile per i caffè specialty e per tutti quei nuovi approcci culturali al mondo del caffè, come ad esempio il movimento Third Wave Coffee. Scott Bentley esalta le torrefazioni di qualità presenti nel Regno Unito, evidenziando quello che secondo lui è l’importante divario tra la situazione inglese e quella italiana: secondo Bentley l’attaccamento alle tradizioni ed usanze più antiche è fondamentale per la cultura del caffè, ma limitante per il lavoro dei torrefattori. La tostatura in Italia sarebbe, infatti, interessata da molti pochi progressi, tendenza in contrasto rispetto al settore delle macchine espresso che, invece, sono sempre più innovative dal punto di vista tecnologico.
Nonostante sia possibile abbonarsi al periodico tramite internet, Bentley insiste sull’importanza della scelta di prediligere la diffusione cartacea: “Caffeine si trova in tanti bar di ricerca non solo inglesi. Mi piace l’idea che i clienti possano leggere di aromi, sentori, caffè e metodi di estrazione che in quel preciso istante stanno assaporando”. La rivista è, inoltre, completamente gratuita. Del resto, in un contesto nel quale l’approccio al caffè si limita al semplice, abitudinario gesto di ordinare al bancone o, al massimo, di sfogliare qualche scatto di latte art su Instagram, i consumatori disposti a pagare per la rivista sarebbero decisamente pochi. Esiste, comunque, un pubblico interessato anche aldilà dei confini britannici: la rivista viene distribuita anche nel resto dei paesi europei così come in Cina e Taiwan, raggiungendo oggi le 40mila copie a numero.
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