Sono attualmente 110 mila i bar in Italia ed ogni anno producono 380 mila tonnellate di fondi di caffè, destinati alla raccolta dell’organico, alla discarica o agli inceneritori. Senza saperlo, i baristi commettono un grande errore: questi scarti in realtà sono una polvere ricca di minerali e sostanze nutritive (leggi “Caffè e salute ICA 2016”), che potrebbe essere riutilizzata in molti modi alternativi. Nasce quindi l’idea di provare a recuperarli, trasformandoli in substrato per la coltivazione. Il prodotto scelto sono i funghi, in particolare i “Pleurotus”, commestibili e molto semplici da coltivare. Il progetto, che senza dubbio aprirà prospettive interessanti per l’agricoltura urbana, è stato messo in campo dalla Start up toscana “Funghi Espresso”, che ha lanciato una campagna di crowdfunding attualmente in corso su Eppela.it, per poter realizzare il primo prototipo a Firenze.
“Dal 2012 ad oggi, abbiamo recuperato 12 tonnellate di fondi di caffè, utilizzate per produrre e vendere una tonnellata di funghi freschi nel nostro stabilimento di Capannori, in provincia di Lucca”, spiega Antonio di Giovanni, agronomo e co-fondatore dell’azienda insieme all’architetto Vincenzo Sangiovanni e l’imprenditore giapponese Tomohiro Sato. Ora, l’obiettivo sarebbe quello di trasformare il loro processo produttivo in un modello replicabile e realizzabile anche in contesti urbani, tramite un container per la coltivazione automatizzata del prodotto. Con l’utilizzo di sensori, verranno monitorati i parametri ambientali quali umidità e concentrazione di anidride carbonica che, in quantità troppo elevate, impedirebbe al Pleurotus di crescere bene. Nel contempo, un impianto di nebulizzazione irrigherà i funghi, sfruttando anche gli spazi verticali, rendendo il container meno ingombrante.
Nella fase iniziale del progetto, la Start up offrirà supporto ed assistenza agli agricoltori che decideranno di sperimentare la tecnica di coltivazione. “Abbiamo calcolato che con un investimento di 50 mila euro si potrebbero realizzare cinque container, in grado di garantire due posti di lavoro ed una produzione di 300 kg di funghi freschi ogni dieci giorni, circa 1 tonnellata al mese” spiegano i fondatori dell’azienda.
Selezionata dal Ministero delle Politiche Agricole tra le 25 Start up di maggiore successo in campo agricolo in Italia, l’azienda sta prenderà presto forma anche grazie al progetto avviato con il programma PostepayCrowd di Poste Italiane e con un co-finanziamento di Visa da 5 mila euro. Tra le ricompense previste per chi contribuirà finanziariamente al progetto ci sono una cena in compagnia dei titolari, ovviamente a base di funghi Espresso, corsi di formazione per la coltivazione, kit domestici per il fai da te e una giornata in azienda.
Fonte immagine: http://www.funghiespresso.com/
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